Biografie






Gaspare Luigi Pacifico Spontini 
(Maiolati, Ancona 1774 - ivi 1851)

Compositore italiano naturalizzato francese. Allievo di Menghini a Jesi nel 1789 si perfezionò a Napoli dal 1793 al 1795 sotto la guida di Sala e Tritto. Nel 1796 compose e fece rappresentare a Roma il suo primo lavoro teatrale: la farsa Li puntigli delle donne. Dopo aver soggiornato a Venezia divenne successore di Cimarosa nella carica di maestro di cappella presso i Borboni fuggiti a Palermo nel 1799. Abbandonò la Sicilia nel 1800 e, indugiando in varie città italiane, si stabilì a Parigi nel 1803 e prese la cittadinanza francese. Un anno dopo, furono eseguite La Finta filosofa e Milton che registra l’inizio di una nuova fase della produzione spontiniana, sensibile alla riforma musicale di Gluck . Superate le ostilità degli ambienti parigini, dipendenti anche dalla nomina di compositore privato dell’imperatrice Giuseppina, colse i maggiori successi con le opere La Vestale (1807) e Fernando Cortez ou La Conquête du Mexique (1809). Con fasi alterne, legate peraltro alle sorti dei Borboni, tenne, fra il 1810 e il 1814, l’incarico di direttore d’orchestra del Teatro d’Opera italiano e nel 1818 gli venne conferita la legion d'onore. Nel 1820, dopo il successo di Olympie (1819), accettò la carica di direttore dell’Opera di Berlino dietro invito di Federico Guglielmo III di Prussia, carica che mantenne per una ventina d' anni pur fra polemiche, contrasti ed ostruzionismi che assunsero anche colore politico, tanto da vederlo processato e condannato a nove mesi di carcere per lesa maestà. Nella lunga permanenza in questa città si manifestò con compiutezza il genio del compositore, dell’animatore di una nuova cultura musicale (fu lui a dirigere la prima esecuzione berlinese, pur se frammentaria, della Messa in si minore di Bach), nonchè del direttore d’orchestra intransigente e insieme appassionato. Nel 1842, graziato da Federico Guglielmo IV, Spontini lasciò Berlino, riparando infine nel Paese d’origine, dopo un inutile soggiorno a Parigi e in altre città Europee. Il melodramma di Spontini deriva da quello di Gluck e precorre nel processo di drammatizzazione, l'opera romantica. La scelta del soggetto, la cura per l'apparato scenografico, l'identificazione fra personaggio ed interprete, indicano il progresso del linguaggio spontiniano rispetto alla tradizione. Con tali mezzi egli raggiunge, nei momenti migliori, la grandiosità dell' affresco, variato con sapiente effetto di chiaroscuri. La singolare figura di Spontini interessò anche Wagner nel periodo della irrequieta giovinezza. Fra le opere berlinesi — Lalla Rookh (1821), Alcidor (1825) — spicca Agnes von Hohenstaufen (1827), considerata da molti il suo capolavoro. Vissuto nell’organizzazione musicale delle corti, Spontini avvolse spesso la sua musica di una patina di accademismo che sarebbe però superficiale considerare come il limite della sua arte. Allo stesso modo in cui l’esteriorità delle sue cariche ufficiali venne sempre sopravanzata dall’ardente e schietto temperamento, la musica di Spontini (e ciò soprattutto traspare nella Vestale e nella Agnese) rivelò una propria vitalità, una personale onda melodica, un estro orchestrale, inedito nella routine melodrammatica del suo tempo e capace di lasciar tracce nella vicenda artistica di numerosi compositori italiani e stranieri.



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