Biografie






Manuel De Falla 
(Cadice 1876 - Alta Gracia, Argentina 1946)

Compositore spagnolo. Bambino d’ingegno precoce, venne avviato allo studio del pianoforte dalla madre e da J. Tragò. Proseguì gli studi nella città natale, quindi, verso il suo ventesimo anno d’età, si trasferì a Madrid, dove divenne allievo Felipe Pedrell, considerato l’iniziatore della musica nazionale spagnola. Nella sua minuziosa, lunga preparazione professionale sembra riflettersi il travaglio della cultura musicale spagnola, protesa — particolarmente negli anni della giovinezza di Falla — a ritrovare un più autentico carattere nazionale, sottratto alla retorica dell’oleografia folcloristica.L’innovativo ingegno del compositore si manifestò con l’opera verista in due atti, La Vida breve, composta nel 1905 ma rappresentata a Nizza soltanto nel 1913 e più tardi a Madrid, in cui si avverte un uso ponderato del "colore locale" che poi diverrà la vena poetica regina del compositore.Dopo un proficuo soggiorno a Parigi, durante gli anni della guerra Falla si stabilì a Madrid, dove raffinò la propria sensibilità ispirandosi ai maggiori musicisti del momento, in particolar modo Debussy e Ravel. In quel periodo, compose le vorticose partiture dei popolari balletti, EI amor brujo (L’amore stregone, di cui è divenuta famosa la Danza rituale del fuoco, sia nella versione originale che nella trascrizione pianistica operata dallo stesso autore) e EI sombrero de tres picos (Il cappello a tre punte) eseguiti rispettivamente a Madrid nel 1915 e a Londra nel 1919.In queste musiche si compie in una mirabile unità stilistica l’inserimento della tradizione popolare nel clima di un’arte colta, raffinata, preziosa, pur nell’accesa nervosità ritmico-timbrica. Un risentimento impressionistico vibra, invece, nelle Noches en los jardines de Espaiia (Notti nei giardini di Spagna) per pianoforte e orchestra (1915), ma l’interprete nuovo e originale dell’anima spagnola trionfa pienamente nello spettacolo musicale per marionette, EI retablo de Maese Pedro (Il teatrino di Mastro Pietro) ricavato da un episodio del Don Chisciotte di Cervantes, rappresentato a Siviglia nel 1923.La geniale partitura è anche il frutto dei rapporti di amicizia e di lavoro che unirono il musicista al giovane poeta Garcia Lorca, sensibile alla poesia della musica e anch’egli musicista. In seguito Falla si preoccupò di levigare e ridurre e riducendo lo smalto sonoro della sua musica, inclinando verso atteggiamenti d’ascetico arcaismo (come nel Concerto per clavicembalo e orchestra, 1926) o volti a lontani traguardi mitici e mitologici, com’è nell’ultima sua opera, Atlàntida, iniziata in Argentina —dove Falla si era trasferito in volontario esilio, nel 1939, in seguito alla soluzione delle tragiche vicende della sua patria — e terminata poi dopo la sua morte dal discepolo Ernst Halffter Escriche.I culminanti momenti della carriera artistica di Falla sono completati da una modesta ma viva e pungente produzione, tra cui Fanfare (1934), per strumenti a fiato e percussione, Hommenajes (1938), per orchestra, Psyché per canto e strumenti, 4 Pezzi spagnoli per chitarra, e varie liriche per canto e pianoforte.



http://www.schirmer.com/composers/falla/bio.html

http://platea.pntic.mec.es/~jgarci1/mdefalla.htm


 
 

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